Care anime erranti, lasciate che vi condivida l’esperienza più emozionante che mi ha cambiato il modo di vedere i viaggi: Matera, in Basilicata. Una città che sembra essere stata plasmata direttamente dalla mano della natura, dove la roccia calcarea è stata scavata e modellata nel corso dei secoli per creare un paesaggio urbano unico al mondo.
Immaginate di camminare nei vicoli stretti e tortuosi dei Sassi, dove le case sembrano crescere direttamente dalla roccia, come se fossero state seminate lì secoli fa. I muri, levigati dal tempo e dalle intemperie, sembrano respirare, e ogni angolo nasconde una storia: case a più livelli, dove il tetto di una costruzione diventa il cortile o la strada dell’abitazione superiore.
Ho iniziato il mio viaggio all’alba, quando i primi raggi del sole accarezzano le pietre, trasformando i Sassi in un dipinto vivente. Le chiese rupestri, scavate nella roccia, mi hanno lasciato senza fiato: affreschi bizantini sopravvissuti nei secoli, colori ancora vivaci che raccontano storie di fede e resilienza.
Il profumo del pane appena sfornato si diffonde nei vicoli. Ho fatto colazione in una piccola bottega, dove una signora anziana impastava orecchiette con una maestria che sembrava un atto sacro. Mi ha raccontato di come sua nonna le insegnò quell’arte, tramandata di generazione in generazione.
Al tramonto la città esplode in un caleidoscopio di colori: oro, rosa, arancio. I Sassi si accendono di una luce magica, e capisci perché registi come Mel Gibson hanno scelto questo luogo per girare film come “The Passion of the Christ” – qui ogni pietra sembra avere un’anima.
Il cibo è un viaggio nel gusto: primi piatti come i crapiata (zuppa di legumi e cereali), i peperoni cruschi fritti, i formaggi locali. Ogni boccone racconta la terra, la fatica, la creatività di questa gente.
Mentre esploravo i vicoli stretti e tortuosi dei Sassi, ho incontrato un anziano signore, Giovanni, che sedeva su una panca di pietra davanti alla sua casa. Mi ha invitato a sedermi accanto a lui e mi ha raccontato storie della sua infanzia, quando i Sassi erano abitati da famiglie numerose e piene di vita. Giovanni mi ha mostrato una vecchia fotografia in bianco e nero di lui da bambino, con i suoi amici, mentre giocavano tra le rovine.
La sua storia mi ha commosso. Mi ha parlato di come, negli anni ’50, le condizioni di vita nei Sassi fossero molto dure, con le famiglie che condividevano spazi angusti con gli animali. Ma nonostante le difficoltà, Giovanni ricordava quei giorni con nostalgia, come un periodo di grande solidarietà e comunità.
Giovanni mi ha poi invitato a entrare nella sua casa, una grotta scavata nella roccia, che ora è stata ristrutturata e trasformata in un piccolo museo. Mi ha mostrato antichi utensili, mobili e oggetti di uso quotidiano che raccontavano la storia dei Sassi. Alla fine della visita, mi ha regalato un piccolo pezzo di ceramica decorata, un simbolo di ospitalità e gratitudine.
Consigli per i viaggiatori
Soggiorno: soggiornate in un albergo scavato nella roccia. La mia camera era un mix di storia e comfort moderno. La finestra si affacciava su una distesa di case color ocra e grigio, che sembravano sospese nel tempo, con la Gravina – il profondo canyon che attraversa Matera – che si allungava all’orizzonte.
Interazione locale: parlate con i residenti. Le loro storie e la loro ospitalità sono una delle parti più preziose del viaggio. Non abbiate paura di fare domande e di ascoltare le loro esperienze.
Cibo: assaggiate i piatti locali. Il cibo è un viaggio nel gusto: primi piatti come i crapiata (zuppa di legumi e cereali), i peperoni cruschi fritti, i formaggi locali. Ogni boccone racconta la terra, la fatica, la creatività di questa gente.
Esplorazione: pianificate il vostro viaggio in modo da avere tempo per esplorare i Sassi a piedi. Ogni angolo nasconde una storia e ogni pietra ha un’anima.
Fotografia: portate con voi una buona macchina fotografica. Matera è un paradiso per i fotografi, con le sue strade pittoresche e i suoi panorami mozzafiato.
Matera non è solo un luogo da visitare. È un’esperienza che ti trasforma, che ti racconta la capacità umana di adattarsi, di costruire bellezza anche nelle condizioni più difficili.
Preparatevi a un viaggio che non è solo un viaggio, ma una vera e propria immersione nell’anima di un luogo unico al mondo.
Buon viaggio, esploratori!